Lettera aperta dei Direttori

Sono oramai due anni che scrivo su WordPress con il nome di Solindue. Due anni in cui la mia vita per mille motivi è cambiata. Si cresce, ci si evolve e ciò che riempiva l’anima e bastava una volta, poi, in un attimo, sembra non bastare più.

Non sono l’unica ad avere queste sensazioni. Così mi scrive Arthur:

“Se all’inizio questa collaborazione a distanza era stimolante, adesso, almeno per me, qualcosa manca. Mi manca la possibilità di confrontarmi senza dover essere separati nel fare delle scelte che riguardano tutto ciò che fa parte di una vera rivista; potersi vedere per discutere, magari animatamente, foto e articoli alla mano, di come imbastire una comunicazione.”

Condivido il suo pensiero. Appieno. Nonostante le belle serate passate al telefono a discutere dei vostri articoli, delle fotografie, di layout e impaginazione, qualcosa manca. Credo fermamente che The Best abbia oramai svolto la sua funzione: unire persone diverse sotto uno stesso blog e uno stesso foglio. Per Arthur e me sono stati due anni di grande crescita, e non possiamo che essere felici di aver fatto questo percorso assieme e insieme a voi.

Ma adesso è arrivato il momento di voltare pagina. La redazione di The Best “a distanza” chiude, questa è l’ultima pubblicazione.

Ma niente panico.

Ci sarà un altro The Best? Immagino di sì – la passione per questo gioco non è affatto svanita – ma solo nel momento in cui Arthur ed io saremo pronti a porre fine ai nostri appuntamenti virtuali, incontrandoci davvero sulle scale di una chiesa o seduti a un bar per un vero caffè saremo in grado di dare al nostro magazine un’impronta sensibilmente più vera e concreta.

Senza fretta ma credo veramente che la nostra amicizia abbia bisogno di fare un passo avanti in questo senso e così la nostra rivista.

Martina

*******

E già, è sempre difficile dire, anche solo per un attimo, basta, prendiamoci una pausa ma, in un certo senso, è proprio quello che stiamo facendo, ci fermiamo un po’ e poi, chissà.

Una sfida iniziata con quest’avventura,  che ci ha aiutato a considerare il blogger non solo come un vicino di casa virtuale, ma l’Amico con il quale dividere quel “camminare insieme” che tante volte ho avuto modo di raccontare in questi due anni e mezzo di blog.

Ricordo il primo numero, il numero 0, lo studio del logo di The Best, inserito poi sulla foto di Martina da lei sapientemente ritoccata con PhotoFunia, le prove interminabili per la scelta del tema migliore per il blog, l’immagine della testata, le discussioni senza mai fine tra me e Martina per cercare di capire come e cosa fare, con la sconcertante certezza di essere totalmente digiuni di tutto e forse anche dippiù, ma consapevolmente desiderosi di voler superare qualsiasi ostacolo, tanto era l’entusiasmo e la voglia di farcela.

Ricordo il primo vero numero, il numero 1, cioè quello da sfogliare, l’arrivo degli articoli, delle foto, le riunioni virtuali in redazione, la scelta della copertina, il panico (il mio) al pensiero di come impaginare il tutto, la scelta dei fonts, dei colori, le immagini che non riuscivano a stare al loro posto, mannaggia e che, sconsiderate, pasticciavano con le parole – quante volte ho pensato: e adesso, come faccio? –  ma allo stesso tempo, forte della vostra fiducia, l’incoscienza, la voglia di tuffarmi a capofitto in un’avventura, la grafica editoriale, che fino a quel momento avevo sperimentato solo in maniera marginale, insomma, la vera prima sfida da superare, senza contare dopo l’emozione di vedere il nostro Magazine finalmente pubblicato su Issuu – uhhhh, quante volte l’ho sfogliato quella mattina – i telefoni bollenti, il mio e quello di Martina, per la troppa voglia di raccontarci ridendo felici, che ce l’avevamo fatta.

Esagero? No, credetemi, una sfida che si è consumata ogni volta che usciva un nuovo numero di The Best.

Entusiasmo, fiducia e spensieratezza: la nostra ricetta vincente.

Tutto questo per dire che un’esperienza di questo genere, fatta a distanza e senza neanche conoscerci, è servita per capire che c’è sempre un piccolissimo spazio a disposizione per ognuno di noi, se solo riusciamo a non considerarci unici.

Grazie a tutti!

Arthur

55 pensieri su “Lettera aperta dei Direttori

  1. Qualche volta bisogna fermarsi, raccogliere le idee fare un po’ il punto della situazione… e poi tornare più carichi di prima…
    sono contenta di aver fatto parte di questa famiglia numerosa!!
    mi avete accolto subito nel migliore dei modi.. mi avete fatto sentire parte di qualcosa.. di un progetto ambizioso e bellissimo… siete sempre stati disponibili e gentili… i migliori redattori di sempre!! 😀
    per tutto questo e per molto altro…. Grazie!!! GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEE non finirò mai di dirlo…

    • @ Lely: ma sai che tu sei stata la nostra mascotte? Ogni volta che pubblicavamo una tua “ricetta” le copie andavano alla grande. Scherzo ovviamente, ma solo perché in edicola il nostro magazine non c’è mai stato. Ma come sempre, scherzando dico anche una grande verità. Il tuo era un angolo magico, curato sempre nei minimi particolari e con delle foto bellissime. Lo speciale che ti abbiamo dedicato te lo meritavi tutto, quindi, il grazie lo ribalto su di te e con estremo piacere.

      E poi, con la nostra ultima (forse) collaborazione, ci siamo anche confrontati , mi hai aiutato a impaginare le tue pagine, ancora una volta sei stata bravissima, pronta per una prossima eventuale fatica? 🙂

  2. Scrivere su The Best è stata per me una grande sfida personale, arrivata di pari passo con l’apertura del mio blog. L’anonimato, questo grande mantello rassicurante, mi ha protetta fino ad un certo punto: Aracne, tessevo (e scrivevo) nell’ombra. Alla faccia del mio insegnante d’italiano al liceo, che mi rendeva gli striminziti temi con un voto minimo ed un sospiro massimo, mi sono accorta che potevo, sapevo scrivere e che a qualcuno addirittura piaceva quello che scrivevo. Inevitabile prendere coraggio ed uscire dall’anonimato: dal mettere il mio indirizzo email sulla pagina personale del blog, a firmare i commenti e quindi sostiture il mio avatar tela-di-ragno con la foto di una Blandina sorridente e fiduciosa.
    Ma questo senza The Best in generale, e senza Sol in particolare, non sarebbe mai accaduto.
    Affronto adesso una nuova fase della mia vita con una nuova sicurezza che mi sarà preziosa e che senza di voi, cari amici Sol ed Arthur, non avrei mai avuta.
    ‘Grazie’ è troppo poco.

  3. Noi siamo arrivati solo a metà cammino, grazie a Solindue oltretutto, ma sentiamo di voler comunicare alla redazione di The Best tutta la nostra gratitudine per quest’esperienza molto coinvolgente e stimolante. Il problema della crescita individuale è però fondamentale, e la pausa interviene necessariamente laddove non si intravedono possibilità di radicale rinnovo. Comprendiamo oltretutto le difficoltà che può incontrare una redazione virtuale: già con una redazione in carne e ossa c’è da mettersi spesso le mani nei capelli, figuriamoci così. Da questo punto di vista Solidue e Arthur meritano ben più di un plauso. Per la verità l’ineludibile bisogno di “contatto” era arrivato anche a noi… negli ultimi tempi ci era capitato di fantasticare, nel modo più leggero e “disimpegnato” che mai, di un “meeting redazionale” (chissà dove, chissà quando, chissà con chi…) che, da un lato, avrebbe creato problematiche identitarie non irrilevanti (chi avesse voluto partecipare e mantenere lo stesso anonimato “on line” come avrebbe fatto? Avremo dovuto affittare una villa e organizzare una festa in maschera???) da un altro, per contro, avrebbe riscaldato di maggiore “umanità” le nostre conversazioni.
    Perché la realtà virtuale, e con essa suoi contenuti, possono essere più veri del vero… al punto da poter fare a meno del mondo reale, ma per quanto?
    Forse questo problema non ci sarà più per i c.d. “natidigitali”, i figli dell’era del computer, che ancora nella culla giocano con l’iPhone.
    Ma per noi nati ancora nell’epoca delle strette di mano e dei libri di carta può essere un problema.
    Per cui condividiamo, accettiamo, ed eventualmente …aspettiamo.

    In bocca al lupo a tutti/e, siam stati una bella squadra.

    • @ Jaulleixe: siamo stati e siamo una bella squadra e lo si vede soprattutto dai commenti a questa lettera. Stasera un’amica che non ha mai scritto con noi su The Best mi ha detto che era bella questa “forza” che in qualche modi ci ha unito, un momento di aggregazione che credo abbia fatto bebe un po’ a tutti.

      Quindi, carissimo, anzi, carissimi, grazie per la comprensione, per la fiducia che ci avete dato e… a presto! 😉

  4. Pingback: The Best Magazine #5-2011 « Pensieri e Perline

  5. Sarà fantastico quando arriveremo,come dice Martina,alla fase del caffè al bar tutti quanti a guardarci sorpresi ed incuriositi.Sfido chiunque a tirarsi indietro per paura,la curiosità prevarrà su tutto e poi,scusate,una volta nella vita un’esperienza del genere andrebbe fatta no..o ce la vogliamo perdere??Lasciamoci andare ai sogni e se diventano realtà abbiamo vinto anche noi!

    • Sulla scia del pensiero di Carlitass la dolce,
      sorrido di primo mattino…
      Posso dire si, bello davvero conoscersi dopo tanta lettura e collaborazione virtuale.
      Bello stringersi la mano e darsi un bacio sulla guancia…sentire il profumo di quella
      persona a te tanto cara.
      Io sono una romantica…quando conobbi DiS , prima che accadesse pensai a quanto sarebbe stato bello
      annusarla…poi per l’emozione immensa me ne dimenticai…io annuso sempre le persone che amo e anche quelle che leggo…fu lei ad annusare me 🙂
      Io ho sempre pensato che foste due “vecchi conoscenti”, ebbene si , ho toppato.
      Ma perdonatemi, avete così tanta empatia…che si cade nel tranello!
      Carissima Martina,
      ti ho incontrata per caso e mi sei piaciuta…”tu e il signorCalzino”,
      E voglio pensare che questo sia un arrivederci, oltretutto io e te abbiamo
      accennato ad una promessa…se non sbaglio!
      Questo bel The Best mi ha aiutata…ad avere un pizzico in più di quella stima in me stessa..e vi pare poco?
      Tu e Arthur avete intravisto una bimbetta che aveva bisogno di una spintina e sebbene questa spintina sia stata leggera e leggiadra ….ci son cose di Venticello che mi son piaciute assai e tutto grazie a Voi.
      Ora, alla luce dei nuovi fatti , mica mi vorrete abbandonare così???
      Quindi , cosa aspettate ad incontrarvi? ..io sto in ultima fila e vi osservo…

      Ora non posso che augurarvi un mondo di bene..
      E a te, caro Arthur, mannaggia di una mannaggissima….la foto di copertina!!!!!
      ….ma che bellaaaaaaaaa!!!! ..L’ho fatta vedere a Sara…orgogliosa di mamma!
      A volte sono un fenomeno.Lo so!
      A parte le battute, non mi aspettavo un onore così importante…si può dire?
      C’è un pezzetto della mia vita in quella cassetta …non è così difficile individuarlo,
      per me che ne conosco i contenuti.

      E allora, grazie ancora a due anime così deliziose.
      Con tutto il mio affetto, perchè di questo si tratta,
      vento

      • @ Venticello: maddai, ti emozioni per così poco? Mi raccomando, niente lacrime che non sopporto vedere una donna piangere… 🙂

        Comunque ho avuto ragione, la tua composizione fotografica ci stava alla perfezione sulla copertina di The Best. C’ho occhio, mannaggia e in effetti è stupenda, e ci credo che la tua Sara sia orgogliosa di te, vuoi mettere che lei è più consapevole di te delle tue doti che tu ti ostini a tenere a freno?

        Guarda che io non mollo tanto facilmente e tu sai a cosa mi riferisco.

        Grazie per le tue parole e per essere stata dei nostri. 😉

  6. Evvai!

    Abbiamo Martina e abbiamo… ma ti chiami veramente Arthur?
    Insomma, abbiamo i nostri redattori che chiudono la bottega telematica, mollano le loro scartoffie virtuali e si alzano dalle rispettive scrivanie elettroniche per venire allo scoperto, per incontrarsi innanzitutto tra di loro due (e qui sarei proprio curioso di sapere cosa ne pensa SolLUI o il Signor Calzino che di si voglia), conditio sine qua non per un’ipotesi, tutta da verificare, di riapertura della redazione.
    Salvo poi incontrarci numerosi, cercando comunque di non rovinare la festa ai due boss.
    Calziii-noo! Dove sei?
    [Quanto mi piace seminare zizzania. Uuuh.]

    Mi sono divertito un mucchio a scrivere per la rivista, anche se a volte, inclusa quest’ultima, mi hanno proprio dovuto tirare e sono sempre stati carini ad aspettarmi.
    Porgo anche io i miei ringraziamenti e mi associo al fragoroso plauso collettivo.
    Dice il saggio: scherzo e gioco sono belli quando duran poco. Mi sembra una visione un po’ limitata, perché tutto dipende dal gioco e dai giocatori e ci sono avventure che conservano il loro fascino molto a lungo.
    Non di meno, sappiamo perfettamente, ogni nostra singola cellula lo sa, che nulla è per sempre (neppure i diamanti, checché qualcuno ne dica).

    Allora, ragazzacci: se volevate farci una sorpresa, direi che ci siete riusciti, almeno per quanto mi riguarda.
    Quanto alla difficoltà di cooperare a distanza, ne parlavo proprio in questi giorni, e in particolare questa mattina (quando, combinazione, non avevo ancora letto questa lettera aperta), dopo la colazione (rigorosamente a distanza), con la mia compagna di vita: non condividiamo l’abitazione e l’essere in due ma ciascuno a casa sua inizia a starci stretto.
    Qualche volta si frappongono anche i malfunzionamenti della tecnologia delle comunicazioni e allora si fa davvero fatica.
    Se da un lato è importante conservare le proprie identità e ricordarsi di essere due persone prima che due innamorati, dall’altro il richiamo della casa di bambole, dei due cuori e una capanna, del nido, del focolare domestico diventa molto forte.

    Mutatis mutandis, comprendo quindi che la collaborazione editoriale dei nostri due eroi si sia andata facendo quasi asfittica, con il trascorrere del tempo, proprio a causa della incorporeità della relazione.

    Ebbene, ragazzi: auguri e teneteci informati!
    No, dai, signor Calzino, stia fermo. Non è nulla: prenderanno soltanto una cioccolata e qualche pasticcino, si faranno una girata per la città e poi via, "uno a Roma uno a Toma", come dicono i bergamaschi (giusto, Arthurino?).

    Sayonara.

    • @ Luciano: come faccio a non risponderti per primo dopo gli accorati appelli del Signor Calzino che, a quanto pare, ha un rapporto privilegiato cuttia (con te)?

      Ebbene, sì, il mio vero nome è Arturo, Arthur, detto in nome di quel esterofilismo che ci (mi) appartiene, e per l’esattezza, Arturo, Valter, Enrico, i miei tre nomi di battesimo, cosa di cui, per altro, non ho mai fatto mistero. Strano che non lo sapessi. 🙂

      Quando Martina ed io abbiamo preso questa (sofferta) decisione, da un lato ridevamo al pensiero di come sareste rimasti, alcuni di voi, sorpresi nel leggere questa lettera, ma non potevano anticipare nulla, altrimenti, che sorpresa sarebbe stata?

      Al di là della simpatica con la quale hai raccontato tutta la vicenda, e di questo ti ringrazio, devo dire che le ragioni di questa nostra “pausa”, sono molto più profonde e sono radicate in una sorta di disagio che ognuno di noi provava ogni volta che dovevamo prendere una decisione in merito a The Best.

      Con Martina è stato amore a prima vista (e di questo mi scuserà il Signor Calzino, ‘nnagg… 🙂 ), fin dalle prime battute – i commenti sui nostri rispettivi blog, l’invenzione dell’Antologia del Portiere – abbiamo sempre gioito della felicità e della bravura dell’altro, senza gelosie, senza inutili paletti, cosa fondamentale in una collaborazione fondata tutta sulla creatività.

      D’altra parte, essere consapevoli di saper fare bene una cosa, non vuol dire scartare a priori che un altro possa esserne altrettanto capace e magari più bravo, una cosa in cui ho sempre creduto nella mia vita e soprattutto sul lavoro; mi piace confrontarmi con gli altri, non parto mai dal presupposto di essere bastante a me stesso e questa esperienza me ne ha dato la conferma, nel caso ce ne fosse stato bisogno.

      Ma nella collaborazione, soprattutto se si parla di creatività, il confronto deve essere totale e allora anche uno sguardo, un sopracciglio sollevato può fare la differenza.

      Ecco, questo mi è mancato e poi, vuoi mettere vederla finalmente in tutta la sua veridicità la bella risata di Martina che fino adesso ho solo sentito per telefono? Hai voglia di immaginare quel viso e quegli occhi, mannaggia, ma immagino che tu sappia di cosa stia parlando e comunque sia, intercedi per me, se ne hai voglia, rassicura il Signor Calzino, tra di noi, solo un caffè, magari in una tazzina usa e getta, magari seduti sugli scalini di una chiesa, mannaggia… ( 🙂 ), magari mezz’ora prima della partenza del treno che ritorna a casetta bella, magari… giurin giuretto, niente promesse da marinaio, magari…

      Evvabè… 😆 😆 😆

      • Ok raga. Posso provare io a rassicurare il Signor C, ma non è detto che egli mi dia credito.

        Egregio Signor Calzino, come accennavo alcuni paragrafi più su, in questa pagina, non c’è nulla di sconveniente se la sua Signora Solindue/Martina incontra di persona Arthur/Arturo per conoscersi di persona.

        Sono certo che i due codirettori della nostra sfavillante rivista non desiderino altro che di stemperare in un incontro di qualche ora le tante tensioni, attrattive e repulsive, che sempre albergano nel rapporto tra un uomo e una donna, al fine di coronare così l’epilogo di una felice avventura intellettuale.

        Lasci fare, non si immischi, non faccia scenate e tantomeno commetta sciocchezze. Goda lei stesso delle passioni e dei risultati della sua signora.

        Che diamine, siamo nel XXI secolo!

        Cordiali saluti.

        Luciano

        Speriamo bene…

  7. Cara Signora Solindue, non potevo di certo esimermi dal dire due parole a te che come sai ho sempre stimato tanto e alla tua rivista che hai diretto con amore e dedizione in questi due lunghissimi anni.

    Credo, correggimi se sbaglio, di essere stato il primo personaggio che hai intervistato per The Best Magazine e ricordo che allora l’emozione era stata tanto grande che a malapena riuscivo a rispondere alle tue domande. L’emozione di sentirmi improvvisamente al centro della tua attenzione anche solo per un attimo, e lei… oh scusa, tu sai il batticuore che provavo ogni volta che mi rivolgevi la parola.

    Allora ero molto timido, non che adesso non lo sia, anzi, ma nel frattempo ho vissuto esperienze nuove, anche dietro tuo consiglio, e di questo ti sarò eternamente grato.

    Oggi non vivo più con la mia mamma, ho una bella casetta, anche se piccola e in periferia, sono fidanzato con una bella signorina e tra poco, sistemate le ultime cosette, andremo finalmente a vivere insieme.
    Sai una cosa, Signora Solindue, mi capita alle volte, magari seduto al ristorante, di guardare le persone e chiedermi cosa passa nelle loro teste, gli amori, gli affetti che hanno, i problemi risolti o da risolvere, mi chiedo se sono felici oppure no, ma mi chiedo anche cos’è che serve loro per accorgersi che li sto guardando, e sì, perché il mio interesse nei loro confronti, non è del tutto disinteressato. Credo che sia più facile per loro scacciare una mosca fastidiosa, che guardarsi in giro per chiedersi cosa c’è che non va; quante volte mi sento dire, non ho tempo, quante volte sento urlare inutilmente, quante volte mi accorgo d’essere tra sordi e anche tra ciechi, quante volte leggo di lacrime e di dolore, anche dove non dovrebbe esserci, quante volte vorrei essere io il cieco e anche il sordo, per non vedere e non sentire l’ipocrisia che mi circonda, la cattiveria rivestita da buone maniere, le false ideologie che mirano solo all’interesse personale, a questo clima di odio e di terrore che rischia di entrare dentro gli animi, cambiandone i connotati, ma come dice giustamente il Signor Luciano, che diamine, siamo nel XXI Secolo e allora guardiamo avanti che è senz’altro meglio.
    Tra l’altro è molto carino il Signor Luciano a provare a rassicurare il Signor Calzino, che immagino debba essere il tuo fidanzato, ma credo non ce ne sia assolutamente bisogno, perché tu sai ascoltare, è vero, ma sai soprattutto, se è il caso, dove girare lo sguardo.
    Grazie dell’attenzione.
    Tuo, per sempre, Ermanno.

    • ..resto incantata , cara Sol…
      commenti pieni d’emozione…e che mi emozionano…
      nessuna sorpresa dunque…sei speciale ..assolutamente Martina.
      santo cielo….ogni volta che tento di commentare il tuo articolo..m’interrompe qualcosa…
      che siano sciami di pidocchi in rete???

    • Oh mannaggia, così mi metti in agitazione, mi fai sentire come ai tempi del liceo, cosa mi metto, un paio di jeans, un abito elegante ma disimpegnato, e poi, dove ti porto? Conosco un ristorantino con i fiocchi o… già, avevo promesso, sui gradini di una chiesa, un incontro di qualche ora giusto per stemperare le tante tensioni, attrattive e repulsive, che sempre albergano nel rapporto tra un uomo e una donna, mannaggia, avverti tu Signor Calzino o ci penso io?

      Evvabè, lasciamo che ci pensi Luciano che, a quanto pare, ha su di lui un lungo e consolidato ascendente.

      Tu pensa ad avvertire… evvabè, tanto ormai il tam tam della rete ha fatto il resto. 🙂

  8. Mi trovo un po in imbarazzo a commentare questa lettera. Ho sempre dichiarato che in certi momenti sono più simile ad un uomo che ad una donna, quindi, pacca sulla spalla e buona fortuna ad entrambi. Che siate felici, alla fine è ciò che conta davvero 🙂

    • @ Luisa: niente imbarazzo, cara Luisa, prendo volentieri la pacca sulle spalle e magari, chissà, potremmo incontrarci tutti dalle tue parti, così facciamo anche quanche giorno di vacanza, che dici? 🙂

  9. noooooooooooooooooo!!!!
    The voice!!!! mi tremo!!! si, mi tremo, non ho sbagliato a scrivere!!!
    ma vedi te…ci manca una folata di vento…. 🙂 nel finale… Oddio rido …menomale son sola…
    ci sono i beduini di là dal muro ma fanno chiasso e non sentono me.
    Certo che il ventunesimo secolo alias XXI ( ho messo la elle maiuscola) si posson fare tante cose!!!
    Perchè io non so caricare un viseo su quella magica you tubeeeeee?????
    ..mi risponde una vocina….” meglio che lo faccia il signor calzino….perchè te faresti danni irreversibili!!”
    ..credo abbia ragione 😆 🙄 uhm.
    Senti ….sei un mito!!!
    hahahahahahhaha …………………..ecco così mi piace di più!!!

    saluti alla signora, che si è affacciata solo per dar l’appuntamento..chissà perchè!!!!
    Cmq…questo secolo sarà importante anche per me…ovvìa!!! ..e si possan fa’ un mucchio di ‘ose…
    e io le fo’ tutte….la prima è…ve la dico un’altra volta… 🙂
    baci a tutti meno uno…a lui due.
    vento
    e siccome c’ho anch’io il mio linguaggio…

  10. Non posso che applaudire alla mia “dolce metà”: sintetico e geniale!
    La signora, la sottoscritta, Sol’, la redattrice capo, Martina si scusa per essere stata poco presente. Sono in lotta a mani nude contro il mio “mondo lavorativo” e ho mia madre in ospedale. Momento davvero difficile.
    Siete però tutti nei miei pensieri e sono contenta che Mr Calzino (come lo chiamate voi) sia passato di qui oggi per tenervi “vivi e divertiti” al posto mio.
    “oh Cielo che coppia!!”

  11. Beh, non si può proprio dire che Mister Calzino (anche se, in tal caso, dovrebbe essere Mister Sock, tanto per coerenza linguistica) abbia parlato poco chiaro: niente ventoso, niente esperanto, niente aramaico, niente ugrofinnico… L’ha detta rapida ed efficace, in un bell’italiano perfettamente intellegibile.
    E ora?
    Io ho provato a intercedere, ma invano, a quanto pare. Adesso sta ai nostri due timonieri di decidere.
    Ciao.

    • E allora, che dire, LUI, Mister Calzino alias Mister Sock, nel suo bell’italiano perfettamente intellegibile l’ha detta rapida ed efficace, niente ventoso (Ventolina tu stai tranquilla… 🙂 ), niente esperanto, niente aramaico, niente ugrofinnico, niente aggiungo io , CARUPIPITESE, LEI, Sol’, la redattrice capa, Martina, plaude compiaciuta alla sua dolce metà, “Oh Cielo che Coppia!!!” ed IO Arthur, nonchè Arturo ed anche Arthurino per tanti e dippiù, l’altro redattore capo, quando capita e se è il caso… uhhhhmmmm, no scussa (ss=s) Caro Luciano, e se ci bevessimo un caffettino io e te da soli [ar_vedi su youtube] magari dopo aver AMABILMENTE e a lungo chiaccchierato seduti sui gradini di una bella chiesa Romanico Pisana alla faccia di una così tanta e spregiudicata mancanza di apertura mentale?

      E che diamine, siamo o non siamo nel XXI secolo?

      ps: dimenticavo ( 😳 ) sai che hai un bel sorriso? 😆

      • Visto che fra te e Luciano sembra sia amore a prima vista (davvero un bel sorriso!) … potremmo incontrarci sui gradini in 4: io, Mr. Sock, tu e Luciano … sai giocare a poker?

        • Sono in pausa pranzo e faccio un salto a leggere qua. Col il PC dell’ufficio è giustamente impedito l’accesso a taluni siti, tra i uali youtube e quindi non posso vedere il video proposto da Arthur (lo guarderò da casa).
          La proposta di Sol’ mi piace molto e la rilancio senz’altro. Speriamo che la troviamo tutti e quattro interessante e prepariamo le carte, i soldi e le fiches.
          Però i gradini sono freddi, oramai. Non è più stagione. Facciamo da Rivoire in piazza della Signoria a Firenze, davanti a Sacher e Darjeeling? Hmm. Forse là non ci lasciano giocare a carte. Vabbè: ci organizziamo, ok?

          • Se per un motivo qualsiasi non si presentasse Mr. Sock, oppure Luciano, oppure ci fosse altro impedimento adesso non quantificabile, potete sempre chiamarmi per fare il quarto giocatore!

          • @ Luciano: Oh maremma bonina, come direbbe Ventolina, questo sì che è parlare chiaro e forte, pensavo… mentre tu e Mister Sock andate a cercare il posto a sedere da Rivoire in Piazza Signoria che solitamente è pieno zeppo di turisti, così giusto per non fare la coda in quattro, e magari nel frattempo spieghi a Mister Sock chi sono, cosa faccio e perchè ci sono, noi… evvabè, invece mi sembra una buona idea quella di far giocare anche Blandina, fantastica, meravigliosa padrona di casa, esperta nell’arte del cucito e della cucina – magari dopo andiamo a fare due spaghe da lei – e poi un po’ e un po’ Ventolinella e Carlotta, fresche fresche in arrivo dal Boboli garden, aspettando l’arrivo di Luisa che, insieme a Riccardo e Fabio sbarcano a Civitavecchia e di Valentina che arriva di volata a Peretola, non senza essere passata a prendere Grimilde, Marta, Patrizia, Pan, Farnocchia, Folletta, Jaulleixe, Lely, Koala., Lulù, Spazio e… mi sono dimenticato forse di qualcuno? 🙂

            Oh mannaggia, ma sono quasi tutte donne? 😆

  12. ah beh…avete fatto comunella!!!!
    mi vendico!!!
    carlitass, cichita e io ce ne andiamo da ZaZà….ci mangiamo
    una bella tagliata…e poi andiamo al giardino di Boboli a giocare a tombola
    con i fagioli secchi!!!
    …………porto anche Carmen.Sia chiaro!
    ( tutti gli scalini di Firenze son freddi..stecchiti e scivolosi….tiè!)

    • Dai Vento, non fare così. Visto che oramai l’originario incontro tra i nostri due boss si è allargato, potremmo unire le forze e fare “tanta brigata vita beata”.
      Quanto a Boboli, occhio: se non è una bella giornata, diventa un posto malinconico, di questa stagione, come certamente sai. Il che può anche andar bene, specialmente per degli animi romantici, non dico di no, ma bisogna esservi preparati.

      • ..e noi tre lo siamo!!!
        vuoi mettere che se ci prende la malinconia
        prendo una bustina e faccio il giochino della Carrà
        “quanti fagioli ci sono dentro” a tutti i”frequentatori”
        del giardino????
        Come premio , una cena a casa del capitano Findus…

        Ormai è deciso…. 🙂
        Però se insisti…magari ….un cippino….ce lo facciamo tutti insieme.
        🙂

    • il cippino..uhm…il cip..non di ciop…il cip del poker…
      ma si dice così???? io son sempre per la tombola….
      poi ti spiegherò perchè….eh..dammi tempo….che
      ti sorprenderò….pure a te!!!

  13. Grazie per aver saputo creare questo magazine bellissimo. Mi e’ sempre piaciuta la vostra coinvolgente voglia di fare, il vostro entusiasmo e’ stato travolgente . Grazie di cuore …..un abbraccio ad entrambi . Smack. Grazie a tutti quelli che hanno partecipato.

  14. Ultimamente(dai tempi estivi del veliero e della sottotenente di vascello)questo blog è affollato da calzini,spero tutti inodori…si fa confusione!Sorry ,forse è il caso di anteporre dicitura calzino A calzino B calzino C e via di seguito!.. 😛

  15. Mi viene da ridere : proprio adesso che iniziavo a presentare le mie righe in tempo per essere pubblicate !!! Quanta pazienza con questa terribile ritardataria !!
    Se penso al grande lavoro che avete fatto non riesco pienamente a rendermi conto di quanto tempo e impegno abbia assorbito, ma ammiro la passione che avete messo in questo progetto che ci ha coinvolto. Arthur, tu sai che ho sempre detto che la complicita’ tra te e Sol e’ stata trascinante e penso che senza di quella non sarebbe uscito cosi’ . Mi piace molto la tua frase ” abbiamo sempre gioito della felicità e della bravura dell’altro, senza gelosie, senza inutili paletti, cosa fondamentale in una collaborazione fondata tutta sulla creatività”.
    Condivido il tema della sfida di cui parli, prima di tutto per quanto riguarda le tecniche che hai usato per la realizzazione del magazine. Quanto panico ! Ma una grafica editoriale davvero niente male, che ha valorizzato i nostri racconti e le nostre foto ( ricordo ancora lo stupore quando ho visto i miei scatti della Grecia a pagina piena ) ; in secondo luogo , per quanto riguarda il ” camminare insieme “, mi piaceva molto leggere i pezzi di tutti, ognuno con le sue idee, ognuno con le sue rime o i suoi lavori con le perline . Questa diversita’ , nella sua apparente semplicita’ , ha reso molto gradevole il fatto di partecipare.
    Come te, Sol, penso che ci sia un tempo per tutto e, seppur con un po’ di amarezza, appoggio le vostre decisioni, soprattutto perche’ su di voi ricade il maggior peso dell’impegno.
    Credo che da qui si possa ripartire , per altre mete , con la consapevolezza di aver lasciato un buon segno sia di se’ sia per gli altri. Penso che , volendo, avremo sicuramente la possibilita’ di tornare a parlarci e a condividere pensieri, opinioni, poesie, ecc…
    Sono rimasta stupita , nel rileggere i commenti, del fatto che questo progetto abbia influito addirittura su questioni importanti della vita di alcuni ( si e’ parlato di autostima, di scelte di vita, ecc…) .
    Un abbraccio forte ad entrambi, un saluto a tutti voi e un augurio sincero di guarigione per tua mamma, cara Sol. Sei proprio una donna in gamba !

    p.s.

    Qualcuno sa darmi indicazioni per un rimedio efficace contro sciami di pidocchi in rete ? !!!!

  16. Arrivo buon ultimo (la storia, della mia vita, oh Cielo!) e non so bene che cosa dire.
    Il mio mouse e la mia Bic hanno un po’ di lucciconi, ma comunque che dire?
    E’ stata una bella avventura, anche se la chiusura mi ha un po’ sorpreso; più che altro perchè è arrivata come il classico fulmine a ciel sereno.
    Ma del resto, come diceva Lennon: “La vita è quel che ti succede quando stai facendo altri piani.”
    Purtroppo sono stato un po’ “sconcau” (scervellato) nell’inviare i pezzi… ed anche un po’ ritardatario, anche se (spero) non ritardato sul piano mentale!
    E comunque, i miei pezzi sono sempre stati attesi con notevole pazienza. Forse anche troppa!
    Speriamo di incontrarci tutti noi, prima o poi: anche se penso che sarà obiettivamente difficile; ma mai dire mai, no?
    Quel che più conta, auguro a te, Sol’ che tua mamma possa riprendersi quanto prima e nel migliore dei modi.
    Un salutone a tutti e grazie di vero cuore a tutti!!!
    Riccardo

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